Ancora una volta la Sezione di Tiro a Segno di Candela mostra tutta la sua capacità nel forgiare campioni.
Questa volta, però, questa sua attitudine, evidenziata nel corso di oltre sessant’anni di ininterrotta e qualificata attività, ha un qualcosa di molto particolare. È un caso umano oltre che sportivo.
E sì, perché l’ultimo campione emerso nelle folte fila dei suoi atleti è una ragazzina di appena tredici anni, profuga dalla martoriata Ucraina.
Varchenko Olena, per gli amici Elena, è da quattro mesi in Italia ed è approdata a Candela assieme ad altri ragazzi della sua età per sfuggire alle distruzioni dell’insensata guerra in atto nella sua Patria dove ha vissuto per tre mesi rinchiusa nei bunker della sua Città bombardata in continuazione.
Elena è stata accolta dalla collettività candelese come una figlia dove tutti cercano di aiutarla affinché possa vivere una vita normale, così come spetta a tutti i ragazzi della sua età.
Alla stessa maniera si è comportata con lei la grande famiglia della Sezione di Tiro a Segno di Candela che l’ha accolta con tanto amore, dedicando a lei ogni attenzione.
Forse, anche grazie a questa disponibilità, Elena si è subito integrata ed ha fatto sfoggio di qualità e predisposizione straordinarie allo sport del tiro a segno.
In appena quattro mesi di allenamenti, infatti, ha acquisito una straordinaria capacità di assimilare finemente la difficile tecnica del tiro e di gestire in maniera estremamente efficace le gare, tanto da trascinare, con i suoi alti punteggi, la squadra degli allievi di carabina ad aria compressa a vincere due titoli di Campioni d’Italia nelle recenti finali dei campionati italiani svoltisi a Bologna nello scorso mese di settembre.
Ieri, però, ha superato ogni limite di immaginazione.
Nella 1^ prova di qualificazione del Campionato d’Inverno, infatti, ha realizzato nella carabina ai metri 10 – 30 colpi – lo sbalorditivo punteggio di 308,5 ed ha superato il precedente già alto primato italiano della categoria “Allievi” fissato in 307,2.
Elena, tra la gioia dei suoi amici tiratori, dei dirigenti e tra la grande soddisfazione del suo allenatore Pietro De Canio, è stata festeggiata a lungo in Sezione ed è stata felicissima.
Purtroppo, per le giuste norme vigenti, il record non le può essere convalidato perché non è cittadina italiana. Le resta, però, la soddisfazione di un grande risultato che sicuramente l’aiuterà a superare i traumi ai quali i ragazzini come lei, ma anche l’umanità intera, non dovrebbe mai subire.
Brava Elena, brava Candela e bravi tutti coloro che si battono per la pace e per il bene dell’umanità.
(nella foto in evidenza Elena Varchenko che sfoggia la scheda di tiro con il suo record)